Paolo BIGAZZI
1945, Italy
Paolo Bigazzi, Italian artist, was born in Livorno and studied at the Academy of Fine Art in Florence at the "Scuola del Nudo". Living a stone's throw from the Duomo, he imbibed the artistic atmosphere of the city which would prove to have a profound influence on him.
After five years Paolo sought inspiration in the South of France and settled for some time in Cap d'Antibes. He spent his time living and working alongside the painters there and ceramic artists from the nearby village of Vallauris. He enjoyed his time in France, including the company and camaraderie of fellow artist, Picasso.
On returning to Italy, he became a member of the "Cenacolo" group of artists, led by Pietro Annigoni. During this time, interest in his work started to grow and galleries throughout Europe and the United States introduced him to a wider audience.
As Bigazzi became well known in the art world, he continued to exhibit his work, which has been highly regarded by collectors. He is particularly known for his breathtaking landscapes and sweeping panoramic views. He is able to capture the beauty and colour of the countryside with a freshness and vivacity that leaves the viewer desiring more. Paolo Bigazzi continues to paint his beautiful creations and his work has been shown in various countries.
In the last ten years, he has divided his time between England and Tuscany, where he continues to produce and exhibit the work which has given him the stature he enjoys today.
BIOGRAFIA
Calle, ortensie, azalee: si direbbe Paolo Bigazzi, il pittore delle piante e dei fiori. Ma attenzione, la prima impressione reclama una lettura più attenta di questa pittura così sinfonica e personale, così coralmente allegra, quasi verdiana. L’arte di Bigazzi è sottile e complicata nelle sue motivazioni segrete. Si guardino questi quadri. Mai, o quasi, Bigazzi dipinge en plain air, mai si fa paesaggista; egli ha bisogno di scenari circoscritti, perché vede sempre il mondo naturalistico da un interno: mura, giochi di case, interni con finestre, varchi aperti sulla luce dell’orizzonte dove, ma non sempre, entra la vestita del mare o la tiepida leggerezza dei cieli toscani.
Dunque, intanto, pittore di fiori e piante in un interno. Guardiamo ancora. Certo è la trionfante vitalità colorata di questa flora che tiene il cuore e il centro di ogni quadro di Bigazzi. Ma non è mai sola. Essa vive di contrasti. Queste tele annunciano e sigillano quasi sempre il contrasto fra la dura breccia dei muri pietrosi e calcinati e la tenera fragilità dei fiori; oppure il contrasto è fra lo scaglioso rossore dei tetti e la morbida carnalità delle foglie, delle piante. La natura e la flora di Bigazzi, sono sempre come limitate e contraddette da una realtà diversa, appositiva. Da qui, credo, quel senso sottile di malinconia, di incipiente sfiorimento, di silenziosa promozione di appassire che è, in buona parte, la poesia di questo pittore apparentemente così solare e felice. Guardiamo ancora. Curiosamente i fiori e le piante di Bigazzi sono quasi sempre rinserrate e prigioniere nei vasi, mai spuntano naturalmente dal terreno. Detto questo, ora si che si può chiamare Bigazzi pittore delle piante e dei fiori.